I libri poetici e Sapienziali - Salmi - X

sabato 16 luglio 2011

221Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
232Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
243L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
254L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.

265Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.

276Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
287Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
298Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
309I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
3110Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
3211Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".

3312Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
3413Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?

3514Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
3615Punisci il suo peccato e più non lo trovi.

3716Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
3817Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
3918per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.

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