I libri poetici e Sapienziali - Proverbi - VI

giovedì 8 settembre 2011

[1]Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
[2]se ti sei legato con le parole delle tue labbra
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
[3]figlio mio, fà così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
và, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
[4]non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
[5]lìberatene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.

[6]Và dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
[7]Essa non ha né capo,
né sorvegliante, né padrone,
[8]eppure d'estate si provvede il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
[9]Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
[10]Un pò dormire, un pò sonnecchiare,
un pò incrociare le braccia per riposare
[11]e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo,
e l'indigenza, come un mendicante.

[12]Il perverso, uomo iniquo,
va con la bocca distorta,
[13]ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
[14]Cova propositi malvagi nel cuore,
in ogni tempo suscita liti.
[15]Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
in un attimo crollerà senza rimedio.

[16]Sei cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in abominio:
[17]occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
[18]cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
[19]falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.

[20]Figlio mio, osserva il comando di tuo padre,
non disprezzare l'insegnamento di tua madre.
[21]Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
[22]Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno;
[23]poiché il comando è una lampada
e l'insegnamento una luce
e un sentiero di vita le correzioni della disciplina,
[24]per preservarti dalla donna altrui,
dalle lusinghe di una straniera.
[25]Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza;
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
[26]perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane,
la maritata mira a una vita preziosa.
[27]Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi le vesti
[28]o camminare sulla brace
senza scottarsi i piedi?
[29]Così chi si accosta alla donna altrui,
chi la tocca, non resterà impunito.
[30]Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l'appetito quando ha fame;
[31]eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte,
consegnare tutti i beni della sua casa.
[32]Ma l'adultero è privo di senno;
solo chi vuole rovinare se stesso agisce così.
[33]Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
[34]poiché la gelosia accende lo sdegno del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta;
[35]non vorrà accettare alcun compenso,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.

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